Le telecomunicazioni si posizionano al terzo posto nella nostra classifica di industrie critiche a livello mondiale
Di Emiliano Cevenini, vice presidente, vendite, alimentazione AC e Business Development, EMEA, Vertiv
Quando abbiamo cercato di definire le industrie più critiche al mondo, abbiamo fatto il massimo sforzo per accostarci al compito senza preconcetti. Un team di esperti di tutto il mondo ha lavorato in modo diligente alla redazione di una lista completa di osservazioni per delineare il significato di "più critico" e creare una metrica idonea per l'assegnazione di un punteggio di criticità a diversi settori industriali. Abbiamo affrontato il compito con un atteggiamento tipico di un'organizzazione costituita da ingegneri: concentrati essenzialmente sul processo e sui dati. Ciononostante, se aveste intervistato le persone coinvolte nel progetto prima dell'inizio dei lavori, tutte le previsioni avrebbero dato un consenso unanime: le telecomunicazioni avrebbero occupato uno dei primi posti in classifica.
Guardiamo in faccia la realtà: il settore delle telecomunicazioni forniva reti ultra-disponibili quasi cento anni prima che noi capissimo il significato di "cinque nove", ovvero disponibilità al 99,999%. L'industria delle telecomunicazioni ha capito l'enorme responsabilità che si è accollata quando ha introdotto la comunicazione istantanea e globale. Un'innovazione che si rese indispensabile fin dal suo esordio e, con il crescere della fiducia della società nelle telecomunicazioni, qualsiasi minima tolleranza per i guasti di rete divenne impossibile. Per decenni, gli operatori delle telecomunicazioni hanno vissuto in un mondo in cui un'interruzione dell'esercizio non era semplicemente concepibile. Di conseguenza, quando le telecomunicazioni si classificarono al terzo posto nella nostra graduatoria, l'unica sorpresa fu che non si fossero posizionate ancora più in alto.
Esaminando le varie categorie per misurare la criticità, le telecomunicazioni hanno ottenuto un punteggio alto per impatto finanziario, ordine sociale, immediatezza dell'impatto e l'effetto dei tempi di interruzione del servizio sulla reputazione delle società. Fattore questo che non deve essere sottostimato. Gli operatori delle telecomunicazioni, tra cui includiamo anche quelli mobili, spendono milioni di euro nel marketing per promuovere l'affidabilità delle loro reti, per catturare la fiducia dei clienti e creare una differenziazione competitiva. Le pubblicità del tipo "Mi senti adesso?" hanno funzionato e in seguito hanno rilanciato la carriera di una star (e fatto parlare non poco nelle comunità di telecomunicazioni e pubblicità) perché gli operatori vengono valutati per la loro capacità di connettervi ovunque e in qualsiasi momento.
Fin dall'inizio, l'affidabilità della rete è stata di fondamentale importanza nel settore, ma le telecomunicazioni sono cambiate più dall'inizio del XXI secolo di quanto non abbiano fatto durante tutto il XX. Il Voice over IP ha aperto la strada alla convergenza di voce e dati sulla via di un'espansione sorprendente nel business delle telecomunicazioni. Oggi gli operatori forniscono Internet e TV e stanno allargandosi anche nel campo dello sviluppo di contenuti. In venti anni può succedere di tutto; forse non riuscite neppure a riconoscere questi dispositivi del 1997!
Questa evoluzione - la trasmissione integrata e simultanea di voce, audio, video e dati - ha richiesto notevoli cambiamenti nell'architettura della rete. Tuttavia, malgrado l'incredibile velocità di questi cambiamenti e i probabili salti tecnologici a venire, la tolleranza dei consumatori per i guasti di rete non ha fatto che restringersi. Mentre gli operatori mettevano nelle nostre mani capacità sempre maggiori, la nostra pazienza per prestazioni non all'altezza si è ridotta sempre più.
La realtà è che l'affidabilità è più evanescente che mai. Facciamo questa considerazione: per 100 anni, i telefoni sono stati le uniche cose che funzionavano anche in caso di guasto della rete elettrica, ma da quando il VoIP e le reti mobili sono diventati pervasivi in tutta la società, l'affidabilità delle reti di distribuzione elettrica è diventata più cruciale. Oggigiorno, un'interruzione della fornitura elettrica può tagliarci fuori dalle comunicazioni in un mondo sempre più virtualizzato.
In questa economia globale, i confini sono sempre meno importanti. La tecnologia ci consente di fruire di una serie di connessioni ininterrotte e fluide e l'Internet delle cose amplierà esponenzialmente il numero di posti che possiamo raggiungere. Una perdita di connettività interrompe la nostra capacità di utilizzare applicazioni vitali, con un notevole impatto sulle economie, sui servizi di sicurezza e sul nostro modo di vivere. E, credo sia evidente per chiunque, questo è ciò che significa "più critico".