Vertiv ha recentemente creato un team di esperti provenienti da ogni settore dell’azienda e da tutto il mondo allo scopo di identificare potenziali trend relativi ai data center per il 2019. All’interno del team si è discusso molto sulle tecnologie di alimentazione e di raffreddamento, sulla rete edge e su approcci innovativi al monitoraggio e alla gestione. In linea generale non ci sono state grandi sorprese in quanto i temi hanno rispecchiato le aspettative, ma c’è un’eccezione di rilievo.
Ne abbiamo sentito parlare in lungo e in largo in ogni ambito del settore: il divario di conoscenze a livello di data center è reale e sta diventando rapidamente un vero e proprio baratro.
Sempre meno esperti istituzionali
Questo problema riguarda sia i Paesi sviluppati che quelli in via di sviluppo ma, a seconda delle aree geografiche, assume caratteristiche peculiari differenti. Ad esempio, per quanto riguarda Stati Uniti, Canada ed Europa, la generazione di baby boomer che ha costituito per decenni il nucleo della forza lavoro dei data center sta invecchiando e di conseguenza sta andando in pensione. La nuova generazione che li sta sostituendo introduce nuove competenze (alcune più utili, altre meno), ma non possiede le conoscenze istituzionali dei suoi predecessori. I programmi di formazione tradizionali sono obsoleti e non riescono a stare al passo con un’industria orientata verso il cloud e l’edge.
La reazione del settore si concretizza sostanzialmente in due forme. Da una parte, è necessario ripensare la scelta del personale per i data center, specialmente dal momento che le aspettative aumentano a fronte di risorse umane sempre meno numerose. Negli Stati Uniti e in Europa, il numero limitato di lauree di primo livello dedicate ai processi operativi e alla tecnologia dei data center e la lentezza con cui si adeguano alle rapide trasformazioni in atto nel settore si tradurranno in una diffusione dei programmi di formazione interni alle aziende. È probabile che queste ultime individuino nuove possibili assunzioni tra coloro che, pur vantando competenze modeste nel campo dell’IT, presentino una spiccata attitudine all’apprendimento e alla risoluzione dei problemi. Verrà data priorità al pensiero critico e le imprese si affideranno alle proprie capacità per gestire la formazione tecnica.
Un futuro promettente per l’intelligenza artificiale?
Il secondo aspetto riguarda la tecnologia. Con l’arrivo del 2019, sempre più spesso le aziende impiegheranno sistemi intelligenti basati su machine learning e intelligenza artificiale per semplificare i processi operativi, salvaguardare le conoscenze istituzionali e consentire un’assistenza e una manutenzione più predittive ed efficienti. In breve, anche se il nuovo assunto potrebbe non sapere cosa sia successo un anno fa o non essere in grado di trarne un insegnamento, lo stesso non può dirsi dei sistemi intelligenti alla base dell’infrastruttura IT.
Vertiv sta battendo entrambe le strade. Stiamo aumentando l’intelligenza delle nostre soluzioni, sfruttando risorse cloud per acquisire enormi quantità di dati e utilizzando il machine learning e l’intelligenza artificiale per fare in modo che le apparecchiature della nostra infrastruttura assorbano conoscenze istituzionali. Al tempo stesso, stiamo sviluppando programmi di formazione interni più solidi e strutturati per integrare le competenze base che i nuovi dipendenti introducono in azienda. Stiamo quindi aiutando i nostri clienti a gestire il problema con soluzioni di infrastruttura più intelligenti, facendo in modo che i nostri dipendenti siano attrezzati per soddisfare i requisiti dei data center moderni attraverso programmi di formazione interni più efficaci.
Cosa sta facendo la tua azienda per colmare il divario di conoscenze a livello di data center?