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Sconfiggi il calore: ecco come raffreddare il data center quando fa molto caldo

Steve Madara •

Le ondate di calore da record stanno facendo notizia in tutto il mondo: Stati Uniti, Europa, Africa e Asia. Molte città stanno superando i record delle temperature più alte mai registrate e il calore colpisce tutti, ovunque.

In aree come il Medio Oriente e l’Australia, le alte temperature sono la norma per gran parte dell’anno. Che si tratti di adattare lo stile di vita o di emergenze, gli scienziati concordano sul fatto che questi eventi di calore estremo (e altri eventi climatici legati al cambiamento climatico) dureranno a lungo.

Oltre a influenzare la vita delle persone e le infrastrutture, il calore estremo può avere un notevole impatto sul funzionamento dei data center. A luglio i data center di Londra hanno subito interruzioni dell’attività causate dal calore, interrompendo i servizi del cloud e mettendo offline alcuni siti quando le temperature hanno raggiunto i 40 °C.

Se hai difficoltà a raffreddare il tuo data center o se ti stai chiedendo se la tua infrastruttura sarà pronta per temperature ancora più alte in futuro, ecco cosa puoi fare:

Tieni in funzione tutte le unità

In base al carico della data hall, è necessario utilizzare il maggior numero possibile di unità di raffreddamento per ridurre il carico individuale su ciascuna di esse. Di solito un’organizzazione fa funzionare tutte le unità ridondanti, ma se il carico IT non è al 100% è necessario mettere in funzione un numero di unità sufficiente per avvicinare il più possibile l’unità di raffreddamento. La pressione del fluido refrigerante rimane così più bassa, evitando il rischio di attivare le valvole di sovrappressione in condizioni di alta temperatura ambiente. Si raggiunge anche un punto operativo più efficiente.

Pianifica la manutenzione ordinaria

Le recenti ondate di calore hanno messo in evidenza l’importanza della manutenzione e della pulizia frequenti dell’infrastruttura del data center. Se non hai già un piano in atto, è il momento di chiamare il tuo service provider per elaborarne uno. Consigliamo ai nostri clienti di programmare un intervento di manutenzione preventiva ogni trimestre. Se hai già un piano di manutenzione, questa è un’ottima opportunità per esaminarlo insieme al fornitore di servizi per verificare che soddisfi le tue esigenze. Per le unità con compressore (DX), sono importanti le seguenti fasi di manutenzione:

1. Pulire la batteria del condensatore

Anche se la pulizia della batteria fa parte della manutenzione preventiva trimestrale, l’ispezione e la pulizia devono essere più frequenti, soprattutto nei periodi in cui polline, polvere e semi di pioppo fluttuano nell’aria, oltre che in condizioni di alta temperatura durante i mesi estivi.

Senza una pulizia corretta e regolare della batteria del condensatore si rischia di ridurre il coefficiente termico complessivo rispetto alla temperatura ambiente, perché diminuisce la capacità di trasferimento del calore della batteria. E il problema si intensifica quando la temperatura ambiente aumenta. Inoltre, una combinazione di alta temperatura ambiente e batteria sporca può incrementare la pressione del refrigerante dell’impianto fino al punto in cui l’unità si arresta a causa dell’intervento dell’interruttore di sovrappressione. Questo può comportare una perdita imprevista di raffreddamento in una fase critica.

Se la pulizia della batteria non fa parte della manutenzione ordinaria, non è troppo tardi per rimediare. Occorre però programmare la pulizia appena possibile per garantire il corretto funzionamento delle unità.

2. Controllare i livelli del refrigerante

Nell’ambito del piano di manutenzione preventiva è importante controllare i livelli del refrigerante. Se sono troppo bassi o fuori intervallo, si rischia di non raggiungere la capacità nominale e di surriscaldare i compressori. Se i livelli sono troppo alti potrebbero causare condizioni di pressione eccessiva. Un livello corretto di refrigerante contribuisce quindi a garantire la capacità nominale e l’efficienza operativa per un funzionamento ottimale.

Una volta preparato un piano di manutenzione e individuato il numero corretto di unità da tenere in funzione, è importante fare un passo indietro per verificare che l’infrastruttura del data center sia progettata in modo adeguato al proprio ambiente. Poiché gli standard ASHRAE utilizzati dalla maggior parte dei data center si basano su dati storici anziché su proiezioni, i data center potrebbero non resistere alle temperature sempre più alte previste dagli scienziati e questo vale anche per quelli progettati per i valori ASHRAE a 20 o a 50 anni. Un partner come Vertiv può aiutarti ad aggiornare i tuoi sistemi di gestione termica e collaborare a un piano di manutenzione per garantire raffreddamento e tranquillità.

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